16oct20:30UMANO, TROPPO UMANO 2

UMANO, TROPPO UMANO 2

Event Details

un nuovo modo di fare musica

Alex Braga performer / Valentino Corvino violino

 

Douglas Hofstadter negli anni ’70, con il suo famoso Gödel, Escher, Bach si chiedeva in che modo l’intelligenza e la consapevolezza di sé avrebbero potuto prima o poi essere incarnate dai computer. Non è difatti un caso che Hofstadter nel suo libro abbia preso proprio a modello di reti neurali l’Offerta musicale di Bach, considerata uno dei vertici più alti mai raggiunti nella storia della musica. Il Kantor di Lipsia può essere considerato il primo vero uomo di calcolo, dotato di caratteristiche mnemoniche e di elaborazione (Hardware e Software) musicale che oggi sono andate sostanzialmente perse. È come se la sua capacità di concepire capolavori “di calcolo” come l’Arte della fuga L’Offerta musicale fosse stata via via sempre più delegata, fino a diventare una facoltà “esternalizzata” dell’uomo. Vista con i nostri occhi contemporanei, la sua capacità di produrre, ricordare e persino dettare i contrappunti ha dell’incredibile, del sovrumano. Ma la tecnologia è entrata ormai a pieno diritto nell’assistenza della ricerca musicale della creatività. La domanda che dobbiamo farci non è se le macchine diventeranno strumenti creativi intelligenti, perché già lo sono. Il problema è se l’uomo rimarrà un soggetto creativo. E siccome il progresso non lo fermeremo, occorre saperlo assecondare. Persino la stessa Intelligenza Artificiale, consultata per gioco sottoponendole un quesito sul futuro della creatività umana, ha risposto che “le macchine possono essere uno strumento per stimolare la creatività, ma che l’ingegno umano rimane insostituibile”, dimostrandosi dunque collaborativa, non competitiva. Ogni intervento della tecnologia nel pensiero musicale può aprire almeno due strade: una per un accesso facile e superficiale, per fare meno fatica nei processi di scrittura musicale e un’altra realmente interattiva. Certo è che oggi, purtroppo, usiamo sempre meno l’arte della memoria, che stiamo perdendo progressivamente. Il tema semmai va affrontato sul diritto d’autore: chi è il vero autore se è stata una macchina ad aver prodotto i calcoli che hanno dato un certo prodotto musicale? La risposta passa anche dall’editoria musicale, che in questo contesto sembra muoversi in maniera obsoleta, non considerando che sempre più spesso la musica è figlia di un team collettivo e multimediale, in cui l’esecutore talvolta va equiparato all’autore. È proprio su questi quesiti che il progetto “Umano, troppo Umano”, in due giornate consecutive, vuole offrire due risposte e due diversi modi di fare musica con gli algoritmi: il 15 ottobre quello del curioso duo tra il pianista Roberto Prosseda con il suo robot TeoTronico (dotato di 53 dita) per il quale tre giovani compositori Matteo Cenerini, Antonio Macaretti e Davide Spina esperimentano nuove relazioni sonore fra l’interpretazione umana e quella robotica; il 16 ottobre quello dell’artista e performer Alex Braga che insieme al violinista Valentino Corvino è capace di esplorare nuovi territori sonori esaltando il talento umano con l’AI.

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Time

(Wednesday) 20:30(GMT+02:00)

Location

Ex Chiesa di San Mattia

Via Sant'Isaia, 14, 40123 Bologna Italia

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