FontanaMIX ensemble
Un laboratorio in cui interpreti e compositori lavorano in stretta collaborazione
alla produzione di nuove opere musicali a carattere anche multimediale
A creative space in which interpreters and composers work in close collaboration
to the production of new musical works including multimedia ones
ExiTime 2024
Agli infiniti possibili
da Luigi Nono all’Intelligenza Artificiale
may
02may18:30L'eredità e il pensiero di Nono nella società di oggi
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incontro con Gilberto Cappelli, Francesco La Licata, Stephan Meier, Paolo Perezzani, Nicola Sani, Salvatore Sciarrino e un video messaggio di Nuria Schoenberg Nono.
Event Details
incontro con Gilberto Cappelli, Francesco La Licata, Stephan Meier, Paolo Perezzani, Nicola Sani, Salvatore Sciarrino e un video messaggio di Nuria Schoenberg Nono.
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(Thursday) 18:30(GMT+02:00)
Location
Ex Chiesa di San Mattia
Via Sant'Isaia, 13, 40123 Bologna Italia
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02may20:30NOSTALGIA UTOPICA FUTURA
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Das Neue Ensemble Hannover / FontanaMIX ensemble Bologna Stephan Meier / Francesco La Licata direttori musiche di Luigi Nono / Andrea Sarto / Rebecca Saunders / Arnold Schoenberg / Johannes Schöllhorn
Event Details
Das Neue Ensemble Hannover / FontanaMIX ensemble Bologna
Stephan Meier / Francesco La Licata direttori
musiche di Luigi Nono / Andrea Sarto / Rebecca Saunders / Arnold Schoenberg / Johannes Schöllhorn / Salvatore Sciarrino
in collaborazione con la Fondazione Archivio Luigi Nono di Venezia
Arnold Schoenberg Drei Stücke für Kammerensemble (1910)
Andrea Sarto Noli me tangere II (2015)
Luigi Nono Canti per 13 (1955)
Salvatore Sciarrino Lo spazio inverso (1985)
Rebecca Saunders Stirrings Still (2011)
Arnold Schoenberg Begleitmusik zu einer Lichtspielszene op. 34 (1930)
Johannes Schöllhorn tinto (2023)
prima esecuzione assoluta
opera commissionata dal Das Neue Ensemble Hannover
Anche se Luigi Nono non ha mai incontrato personalmente Arnold Schoenberg, tra i due grandi compositori esiste una significativa continuità etica, per la loro poetica e il radicalismo del pensiero musicale. Questo senso etico del comporre ha rappresentato un’eredità fondamentale per le generazioni successive e per tutti coloro che da quell’incessante desiderio di innovazione hanno tratto ispirazione per la propria ricerca musicale.
In occasione del doppio anniversario per i 150 anni della nascita di Arnold Schoenberg e i 100 di Luigi Nono, due ensemble europei, FontanaMIX ensemble e Das Neue Ensemble, hanno dato vita insieme ad un progetto il cui obiettivo è di tracciare un percorso musicale che spazia dalle origini del pensiero seriale fino ai giorni nostri. Con lo stesso spirito con il quale Schoenberg e Nono espressero grande interesse e curiosità verso i giovani compositori, Das Neue Ensemble Hannover in questo contesto ha commissionato un nuovo lavoro a Johannes Schöllhorn, tinto, che sarà eseguito in prima assoluta insieme a due brani di Schönberg (Drei Stücke für Kammerorchester e Begleitmusik zu einer Lichtspielszene), di Nono (Canti per 13), e di altri autori di diverse generazioni: Rebecca Saunders, Andrea Sarto e Salvatore Sciarrino. Tutti i brani saranno eseguiti da un ensemble allargato composto dai musicisti sia del FontanaMIXensemble di Bologna che del Das Neue Ensemble di Hannover.
L’estrema forza espressiva e la straordinaria brevità caratterizzano i Drei Stücke für Kammerorchester (il brano che apre questo programma) composti da Arnold Schoenberg nel febbraio 1910. E il 1910 è la data dell’incontro tra Kandinskij e Schoenberg e costituisce dunque un punto simbolico (storico, filosofico e artistico) per l’emancipazione dell’arte astratta e dell’atonalità. Da quella data ad oggi, passando dall’opera di Nono e dalla sua ricezione del metodo dodecafonico, i linguaggi musicali hanno subito profonde trasformazioni, con percorsi non lineari, con spinte in avanti e qualche ripensamento, ma la freccia del tempo ha proiettato in modo indelebile l’immagine utopica di una musica radicalmente nuova, una “nostalgia del futuro” per dirla con le stesse parole di Luigi Nono. La stessa intensità espressiva, ma in una costruzione formale decisamente più dilatata, che 45 anni dopo Nono sperimenta in Canti per 13, è il personale approccio ad un serialismo non automatico, ma dove un suono isolato diventa canto, un intero Lied.
foto: Luigi Nono; FA300R0046; Archivio Luigi Nono, Venezia; © Eredi Luigi Nono
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(Thursday) 20:30(GMT+02:00)
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Ex Chiesa di San Mattia
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07may20:30ESPAÑA EN EL CORAZÓN
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Ondina Cassotta, Federico Frison danzatori Walter Zanetti, Piero Bonaguri chitarre Strumentisti del Laboratorio di Musica Contemporanea del Conservatorio “G. B. Martini” di Bologna Francesco La Licata direttore musiche di Leo Brouwer / Gilberto
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Ondina Cassotta, Federico Frison danzatori
Walter Zanetti, Piero Bonaguri chitarre
Strumentisti del Laboratorio di Musica Contemporanea
del Conservatorio “G. B. Martini” di Bologna
Francesco La Licata direttore
musiche di Leo Brouwer / Gilberto Cappelli / Adriano Guarnieri / Luigi Nono / Mauricio Sotelo
in collaborazione con il Conservatorio “G. B. Martini” di Bologna
Adriano Guarnieri La città capovolta per chitarra (2003)
Leo Brouwer El aire y la sonrisa -1 per ensemble di chitarre da “Acerca del cielo, el ayre y la sonrisa” (1979)
Mauricio Sotelo Come llora el agua (2008) per chitarra sola
Luigi Nono Donde está Hermano? (1982) trascrizione per chitarre di Federico Verrigni
Gilberto Cappelli All’amico carissimo per 40 chitarre (2023)
prima esecuzione assoluta
I testi di Federico García Lorca, Pablo Neruda, Carlos Franqui e Ernesto “Che” Guevara, l’incontro di musica latino-americana a l’Avana nel ’72, lo studio delle danze e ritmi spagnoli, la celebre iscrizione del chiostro francescano di Toledo, Caminantes no hay camino hay que caminar (che poi diventa fonte di ispirazione per il ciclo dei tre Caminantes e del pensiero musicale di Luigi Nono degli anni ’80), sono alcuni elementi del rapporto del compositore veneziano con la Spagna e con l’America Latina, ma anche segno di una forte esperienza culturale dove poesia, scrittura, architettura e impegno politico si traducono poi in un pensare musicale, in suono. España en el corazón, la prima di tre composizioni del ciclo Epitaffio per García Lorca scritto fra il 1951 e il 1953 dà il titolo a questo programma e diventa occasione per scoprire altre relazioni fra musica contemporanea e cultura spagnola. Mauricio Sotelo, profondamente devoto all’arte di Luigi Nono, come Nono ha subito il fascino del poeta Federico García Lorca. Como llora el agua è una lunga composizione per chitarra flamenco che in questa proposta diventa un’azione coreografica curata dai danzatori Ondina Cassotta, Federico Frison.
Rimanendo nelle tradizioni della cultura musicale di Spagna e Sudamerica la chitarra è sicuramente lo strumento protagonista e a questo strumento è dedicato il progetto realizzato in collaborazione con il Conservatorio di Bologna attraverso le sue tre classi di chitarra e il Laboratorio di musica contemporanea.
Una vera e propria orchestra di chitarre (fìno a 40 strumenti) propone Acerca del cielo el ayre y la sonrisa del compositore cubano Leo Brouwer e una prima assoluta di Gilberto Cappelli che ha già dedicato molto della sua produzione compositiva a questo strumento, All’amico carissimo per 40 chitarre. Sempre dedicata alla chitarra il resto del programma con La città capovolta di Adriano Guarnieri e un arrangiamento per quartetto di chitarre di Donde está Hermano? di Luigi Nono a cura dell’allievo compositore Federico Verrigni.
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(Tuesday) 20:30(GMT+00:00)
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12may20:3011:32LA FABBRICA ILLUMINATA
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Monica Benvenuti soprano Giancarlo Schiaffini trombone e tuba Francesco Giomi regia del suono e live electronics Tempo Reale Centro di Ricerca musiche di Luigi Nono / Giancarlo Schiaffini / improvvisazioni in collaborazione
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Monica Benvenuti soprano
Giancarlo Schiaffini trombone e tuba
Francesco Giomi regia del suono e live electronics
Tempo Reale Centro di Ricerca
musiche di Luigi Nono / Giancarlo Schiaffini / improvvisazioni
in collaborazione con Tempo Reale Centro di Ricerca, Produzione e Didattica Musicale
Luigi Nono Omaggio a Emilio Vedova per nastro magnetico a quattro piste (1960)
Luigi Nono Post-Prae-ludium n. 1 per Donau per tuba e live electronics (1987)
Monica Benvenuti, Francesco Giomi, Giancarlo Schiaffini Improvvisamente (2024) improvvisazione per voce, tuba e live electronics
Luigi Nono La fabbrica illuminata per soprano e nastro magnetico a quattro piste (1964)
Ci sono stati grandi interpreti italiani delle avanguardie storiche e della musica di ricerca e ciò che li accomuna ancora oggi è l’instancabile devozione alla sperimentazione e il bisogno di esplorare insieme alle più importanti figure di compositori le potenzialità dei loro mezzi espressivi. Il soprano Monica Benvenuti ha da sempre un interesse specifico per la musica del Novecento e contemporanea che la porta ad affrontare i più diversi linguaggi musicali fino alle sperimentazioni elettroniche. Negli anni ‘80 Schiaffini svolse un ruolo chiave nelle composizioni di Luigi Nono con live electronics, fornendo materiali e tecniche esecutive. Da questa stretta collaborazione nasce il Post-Prae-ludium n. 1 per Donau per tuba e live electronics. Ventitré anni separano La fabbrica illuminata (1964) e il Post-Prae-ludium per Donau (1987) e in ventitré anni il progresso tecnologico è andato di pari passo con la ricerca di Nono. Dal nastro magnetico a 4 piste degli anni ’60 è passato al live electronics degli anni ‘80, dallo Studio di Fonologia della RAI di Milano all’Experimentalstudio di Friburgo, dal suono fissato su supporto all’utilizzo dal vivo delle tecnologie. Eppure questa ansia “noniana” della ricerca sul suono va oltre ogni tentativo di definizione, e aldilà delle mode del progresso tecnologico.
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(Sunday) 20:30 - 11:32(GMT+02:00)
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The Act of Listening Claudio Jacomucci fisarmonica, voce, oggetti, suoni preregistrati Simone Spinaci canto armonico, chitarra, oggetti a cura di Claudio Jacomucci musicista, compositore, insegnante di Tecnica Alexander Una meditazione sonora è
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The Act of Listening
Claudio Jacomucci fisarmonica, voce, oggetti, suoni preregistrati
Simone Spinaci canto armonico, chitarra, oggetti
a cura di Claudio Jacomucci musicista, compositore, insegnante di Tecnica Alexander
Una meditazione sonora è un’esperienza immersiva ispirata alla pratica del Deep Listening ideata dalla compositrice e fisarmonicista americana Pauline Oliveros. I partecipanti si siedono o si sdraiano in cerchio insieme ai musicisti. La performance ha carattere rituale ed inizia con un “riscaldamento” attuato secondo i principi della Tecnica Alexander. Serve come sintonizzazione di mente e corpo, come preparazione all’atto dell’ascolto: allentando le tensioni mentali e fisiche, bilanciando la postura, liberando il respiro, i partecipanti possono raggiungere una maggiore consapevolezza e sensibilità: in uno stato contemplativo, il suono risuona nel corpo e nell’immaginazione di ciascun ascoltatore in modo unico, creando un’esperienza collettiva consapevole del processo di trasformazione che coinvolge sia l’esecutore che il pubblico. Musicisti-guida: Claudio Jacomucci e Simone Spinaci.
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(Saturday) 20:30(GMT+02:00)
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incontro con Paolo Perezzani
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incontro con Paolo Perezzani
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(Thursday) 18:00(GMT+02:00)
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23may20:30PER L’ASCOLTO (con Luigi Nono)
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Carta bianca a Paolo Perezzani Livia Rado soprano Clara La Licata mezzosoprano FontanaMIX ensemble Francesco La Licata direttore musiche di Vincenzo Bellini / Helmut Lachenmann / Marco Momi / Luigi Nono/ Paolo
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Carta bianca a Paolo Perezzani
Livia Rado soprano
Clara La Licata mezzosoprano
FontanaMIX ensemble
Francesco La Licata direttore
musiche di Vincenzo Bellini / Helmut Lachenmann / Marco Momi / Luigi Nono/ Paolo Perezzani / Salvatore Sciarrino
Federico Incardona Mehr Licht! per voce e strumenti (1989)
Salvatore Sciarrino Vagabonde blu per fisarmonica (1998)
Luigi Nono frammento da “Quando stanno morendo. Diario polacco n. 2” per contralto (1982)
Vincenzo Bellini Dolente immagine per voce sola
Marco Momi Iconica per ensemble (2007)
Helmut Lachenmann Hänschen klein e Schattentanz da “Ein Kinderspiel” per pianoforte (1980)
Paolo Perezzani Se da lontano… (omaggio a Luigi Nono) per voce e ensemble (2024)
prima esecuzione assoluta
opera commissionata da FontanaMIX ensemble
La musica accade ogni volta che il suo “corpo sonoro”, arrivando a toccarci, trova finalmente l’occasione di manifestarsi. Solo così, ascoltandola (facendola esistere) è infatti possibile entrare in risonanza con quel suo “dire” che, pur non riducibile a significato – o proprio per questo suo irriducibile eccesso di senso – ci attrae, ci emoziona e ci trascina. Verso dove?
Per me è andata così: proprio l’esperienza del lasciarmi toccare dalla musica, a un certo punto ha fatto crescere il desiderio, o il bisogno, di esprimere e rilanciare quelle emozioni, cercando di creare anch’io altre occasioni affinché l’alterità (o la lontananza…) di quel “dire” potesse ancora una volta darsi, prendere forma, aprendosi così a inaugurare e attivare altri ascolti. È muovendo da qui che, accogliendo la proposta di Francesco La Licata di progettare insieme il programma del concerto che avrebbe accolto anche una mia prima esecuzione, ho pensato che l’intera serata potesse assumere non solo il carattere dell’omaggio a Luigi Nono (già presente nelle intenzioni e nel titolo stesso del mio nuovo lavoro) ma anche il senso di una sorta di omaggio rivolto all’ascolto stesso (e all’auspicio di continuare a “udirci l’un l’altro”, ci sussurrerebbe Hölderlin), e della gratitudine nei confronti dei tanti ascolti verso i quali anche questa mia nuova composizione rappresenta una sorta di risposta o rilancio, in ogni caso di saluto riconoscente.
Tra le tante musiche del passato che sento ancora attivamente presenti nel mio fare, mi sono limitato a proporre solo alcuni lavori degli ultimi decenni del secolo scorso, salvo una sola presenza proveniente da un passato più lontano: quello di Bellini, la cui scrittura vocale è stata diverse volte ricordata e… omaggiata da Luigi Nono (è questo il senso dell’esecuzione di una sua aria da camera accanto a quella di una pagina di Nono tratta da Quando stanno morendo. Diario polacco n. 2). Ecco dunque la proposta di composizioni anche di Sciarrino, Lachenmann, Incardona, Momi: impossibile qui addentrarsi in motivazioni, distinzioni, vicinanze, debiti, apporti… Ma almeno questo credo di potere dire: per me il contatto con questi compositori ha rappresentato soprattutto l’incontro con modi di pensare la musica, il suono e l’ascolto che credo abbiano inciso in maniera decisiva sugli sviluppi della musica più recente, e in ogni caso sul senso stesso del mio agire compositivo nel e per l’ascolto. Accanto a questi musicisti ho poi suggerito di inserire anche una composizione di Marco Momi, non solo per la rilevanza del lavoro di un musicista di una generazione successiva alla mia che apprezzo, ma anche per segnalare la necessità di rimanere in ascolto e in dialogo attivo con l’a-venire stesso di ciò che nasce, portando anche così un piccolo contribuito affinché il nuovo continui a nascere e a stupirci. D’altra parte, e per concludere ritornando ancora a Luigi Nono, è proprio al compositore veneziano che un’intera generazione, compreso me stesso, deve l’opportunità di avere potuto portare all’ascolto (portare a esistere) le proprie prime prove compositive, grazie a quel suo atto di creatività (nella e per la Polis), e al tempo stesso di apertura e generosità verso i giovani compositori, che fu l’invenzione e la realizzazione delle due straordinarie edizioni di “Venezia Opera Prima”.
Buon ascolto.
Paolo Perezzani
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(Thursday) 20:30(GMT+02:00)
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8 mani su due piani Francesca Fierro / Stefano Malferrari / Silvia Turchetti / Franco Venturini pianisti musiche di Julien Malaussena / Marco Montaguti / Luigi Nono / Arnold Schoenberg / Salvatore
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8 mani su due piani
Francesca Fierro / Stefano Malferrari / Silvia Turchetti / Franco Venturini pianisti
musiche di Julien Malaussena / Marco Montaguti / Luigi Nono / Arnold Schoenberg / Salvatore Sciarrino
Julien Malaussena 8 Mains sur 2 Plans per due pianoforti e 8 mani
prima esecuzione assoluta
Arnold Schoenberg Verklärte Nacht op. 4 (1899) versione per due pianoforti di Francesco Greco (2024)
prima esecuzione assoluta
Luigi Nono …. sofferte onde serene… per pianoforte e nastro magnetico (1977)
Salvatore Sciarrino Dita unite a quattro mani per pianoforte a 4 mani (2006)
Marco Montaguti Vorfassung per due pianoforti a 4 mani (2024)
prima esecuzione assoluta
Tradurre o tradire. La pratica della trascrizione per alcuni compositori è un lavoro minore, a volte una sorta di “distrazione” dall’impegno creativo; per altri rappresenta invece un modo per leggere con altri occhi la tradizione e dargli una nuova vita. A proposito della sua Sinfonia Luciano Berio ha scritto «(… ) le mie trascrizioni sono sempre dettate da considerazioni analitiche. Ho sempre pensato che il miglior commento possibile di una sinfonia fosse un’altra sinfonia. Credo che la terza parte della mia Sinfonia sia l’analisi più completa e profonda che avrei mai sperato di poter condurre dello Scherzo della Seconda Sinfonia di Mahler». E anche per Salvatore Sciarrino trascrivere è una forma di elaborazione: «Afferro alcune potenzialità intrinseche e cerco di dar loro corpo; bisogna intuire cosa questi brani possono di-ventare e non ciò che sono già. Senza vie di mezzo, o si fa centro o no». Dunque il rapporto con la storia, la memoria e la tradizione sono elementi indispensabili per il lavoro di un compositore.
Solitamente si trascrive da un originale pianistico verso una destinazione strumentale, fino all’orchestra. Ma è interessante notare altri due modi di trascrivere, quello da una partitura strumentale, o da un abbozzo lasciato incompiuto verso il pianoforte, anzi verso due pianoforti. È il caso della trascrizione per due pianoforti di Verklärte Nacht di Arnold Schoenberg (la cui versione originale per sestetto è già presente in questa programmazione) a cura di Francesco Greco, pianista e direttore che vive da diversi anni in Germania come Korrepetitor all’Opernstudio di Norimberga. E poi ancora quello di Vorfassung, un lavoro del compositore Marco Montaguti, qui eseguito in prima assoluta, che vuole rendere omaggio a Franz Schubert e, in particolare, alla chiarezza della sua scrittura melodica. Per far ciò si è servito di parte dello schizzo (quella relativa al I° tempo) di una sinfonia in re maggiore che gli studiosi fanno risalire al periodo in cui stava lavorando anche all’Incompiuta; lo schizzo integrale è stato utilizzato da Berio per il suo Rendering. Il titolo Vorfassung (cioè “prestesura”) indica invece l’operazione che è stata compiuta per due pianoforti a 4 mani, a partire dal materiale contenuto nello schizzo.
Completano il programma Sofferte onde serene, celebre pezzo per pianoforte e nastro del 1977 composto da Luigi Nono con l’ausilio di Maurizio Pollini (una sorta di studio sulla risonanza nel quale è delicatissimo trovare la giusta relazione sonora fra il pianoforte e il nastro), la prima esecuzione assoluta di 8 Mains sur 2 Plans del compositore francese Julien Malaussena e Dita unite a quattro mani di Salvatore Sciarrino.
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(Wednesday) 20:30(GMT+02:00)
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june
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Schoenberg / Verklärte Nacht con Francesco Antonioni e Diego Tripodi FontanaMIX ensemble Francesco La Licata direttore Arnold Schoenberg Verklärte Nacht op. 4 per sestetto d’archi
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Schoenberg / Verklärte Nacht
con Francesco Antonioni e Diego Tripodi
FontanaMIX ensemble
Francesco La Licata direttore
Arnold Schoenberg Verklärte Nacht op. 4 per sestetto d’archi (1899)
in collaborazione con RAI Radio3 e con il Liceo Musicale “Lucio Dalla” di Bologna
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(Tuesday) 15:00(GMT+02:00)
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05jun20:30FRAGMENTE STILLE / VERKLÄRTE NACHT
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Il testo silente Matteo Alì voce recitante FontanaMIX ensemble Francesco La Licata direttore musiche di Luigi Nono / Arnold Schoenberg Luigi Nono Fragmente – Stille, An Diotima per quartetto d’archi (1979-1980) Arnold Schoenberg Verklärte Nacht per
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Il testo silente
Matteo Alì voce recitante
FontanaMIX ensemble
Francesco La Licata direttore
musiche di Luigi Nono / Arnold Schoenberg
Luigi Nono Fragmente – Stille, An Diotima per quartetto d’archi (1979-1980)
Arnold Schoenberg Verklärte Nacht per sestetto d’archi (1899)
… Heraus in Luft und Licht… da „Diotima” (…fuori nell’aria e nella luce… da “Diotima”)
da An Diotima di Friedrich Hölderlin
kein Wölkchen trübt das Himmelslicht (nessuna nube offusca la luce celeste)
da Verklärte Nacht di Richard Dehmel
Trasfigurazione e spazializzazione acustica. Sul piano linguistico Verklärte Nacht di Arnold Schoenberg e Fragmente – Stille, An Diotima di Luigi Nono apparentemente non hanno nulla in comune. Verklärte Nacht è il primo lavoro di grande impegno di uno Schoenberg venticinquenne, mentre il Nono di Fragmente Stille è già un compositore della maturità. E se il sestetto di Schoenberg nasce nel contesto delle ampie costruzioni sonore del poema sinfonico tardo romantico (pur trasfigurandole formalmente), nel quartetto di Nono c’è un rapporto intenso con il silenzio e con il suono che nasce e scompare nel silenzio. Ma nonostante gli 80 anni di distanza e la lontananza stilistica tra le loro scritture musicali, questi due capolavori per archi, rappresentano due modi insolitamente analoghi di concepire il rapporto con un testo, in una musica puramente strumentale e soprattutto in una musica cameristica, cioè in un rapporto più intimo con l’ascolto.
È curioso notare come per entrambi i compositori la presenza dei testi a cui si sono ispirati (quelli del simbolista Richard Dehmel e i frammenti di Hölderlin) non dovessero per nulla condizionare la comprensione del contenuto della partitura e come questa dovesse invece essere apprezzata come “musica pura”. Sia per la prima esecuzione di Verklärte Nacht, che ebbe luogo a Vienna il 18 marzo del 1902 nella Sala piccola del Musikverein, che per quella di Fragmente Stille del 2 giugno 1980 a Bonn per il Beethovenfest, il testo di Dehmel e le citazioni da Hölderlin erano presenti nei programmi di sala. Ma se più tardi, nel 1950, Schoenberg commentò a proposito del testo del sestetto «…non illustra alcuna azione o dramma, ma si limitava a ritrarre la natura ed esprimere i sentimenti dell’essere umano», ugualmente nella partitura del quartetto di Nono viene indicato: «…i frammenti, tutti da poesie di Hölderlin / in nessun caso da esser detti durante l’esecuzione / in nessun caso indicazione naturalistica programmatica per l’esecuzione ma molteplici attimi pensieri silenzi “canti” di altri spazi di altri cieli per riscoprire altrimenti il possibile non “dire addio alla speranza”».
Dunque sia per Schoenberg che per Nono non ci sono programmi, non ci sono relazioni tangibili testo-musica e la musica non ha bisogno del testo per essere compresa perché da sola è capace di trasfigurare. Trasfigurazione è dunque l’elemento che intreccia i due lavori: dalla libertà armonica allora inaudita di Verklärte Nacht fino a giungere a quella indagine profonda sulla trasformazione del suono e sulla proiezione nello spazio del quartetto di Nono.
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(Wednesday) 20:30(GMT+02:00)
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10jun(jun 10)09:0011(jun 11)18:00MASTER CLASS
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Laboratorio con Alda Caiello sulla musica vocale nei repertori contemporanei, con particolare attenzione all’opera della compositrice finlandese Kaija Saariaho (1952 – 2023), Leone d’oro alla Biennale Musica del 2021, presente
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Laboratorio con Alda Caiello sulla musica vocale nei repertori contemporanei, con particolare attenzione all’opera della compositrice finlandese Kaija Saariaho (1952 – 2023), Leone d’oro alla Biennale Musica del 2021, presente nei programmi di Exitime 2024 con l’opera Tempest Songbook.
Alda Caiello è una delle interpreti di spicco della scena contemporanea europea, apprezzata per la sua versatilità, creatività e le sue doti espressive. Ha eseguito, sovente in prima assoluta, opere teatrali e pagine cameristiche dei maggiori compositori di oggi, tra cui Luciano Berio, Pierre Boulez, Salvatore Sciarrino, Giacomo Manzoni, Adriano Guarnieri, Luca Francesconi.
Notevole il suo impegno anche in ambito didattico, con progetti basati sulla collaborazione tra compositori e giovani interpreti.
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10 (Monday) 09:00 - 11 (Tuesday) 18:00(GMT+00:00)
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september
15sep20:30THE TEMPEST SONGBOOK
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Laura Zecchini soprano Paolo Leonardi baritono FontanaMIX ensemble Francesco La Licata direttore musiche di Kaija Saariaho / Henry Purcell Overture in G minor instrumental (Purcell) Botswain’s Cheer baritone (Saariaho) Dance of the Devils instrumental (Purcell) Miranda’s Lament soprano
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Laura Zecchini soprano
Paolo Leonardi baritono
FontanaMIX ensemble
Francesco La Licata direttore
musiche di Kaija Saariaho / Henry Purcell
Overture in G minor instrumental (Purcell)
Botswain’s Cheer baritone (Saariaho)
Dance of the Devils instrumental (Purcell)
Miranda’s Lament soprano (Saariaho)
Dry those Eyes soprano (Purcell)
Caliban’s Dream baritone (Saariaho)
Great Neptune soprano (Purcell)
Ariel’s Hail soprano (Saariaho)
Fantasy upon One note instrumental (Purcell)
Prospero’s Vision baritone (Saariaho)
Halcyon Days soprano (Purcell)
Ferdinand’s Comfort baritone (Saariaho)
See, see, the Heaven Smile baritone (Purcell)
The Tempest Songbook è uno spettacolo costruito su una struttura musicale che intreccia parte della musica di scena per La Tempesta di Shakespeare (composta nel 1695 e attribuita a Henry Purcell) e Tempest Songbook di Kaija Saariaho, un ciclo di sei brani per soprano, baritono e ensemble di strumenti d’epoca scritto tra il 1992 e il 2004. The Tempest Songbook esplora liberamente i temi e i personaggi dell’opera di Shakespeare, creando una suggestiva visione lirica attraverso suoni nuovi ed antichi. Per questo allestimento in forma di concerto scenico FontanaMIX ensemble si avvale di due giovani voci, Paolo Leonardi e Laura Zecchini, scelte attraverso un’apposita masterclass curata da Alda Caiello.
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(Sunday) 20:30(GMT+02:00)
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20sep20:30PRIMO VERE workshop (III edizione)
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Ensemble Premio Alberghini e musicisti FontanaMIX ensemble (tutors) Bernardo Lo Sterzo direttore musiche di Nikolai Kapustin / Maria Khodakivska / Arthur Lourié / Nikolai Roslavets / Alexander Shchetynsky / giovani compositori ucraini in
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Ensemble Premio Alberghini e musicisti FontanaMIX ensemble (tutors)
Bernardo Lo Sterzo direttore
musiche di Nikolai Kapustin / Maria Khodakivska / Arthur Lourié / Nikolai Roslavets / Alexander Shchetynsky / giovani compositori ucraini
in collaborazione con le Scuole di composizione dei Conservatori di Kiev, Odessa e Leopoli
Maria Khodakivska Reminiscences per violoncello, flauto, clarinetto, violino e pianoforte (2023)
Alexander Shchetynsky Looking at the Sky per flauto, clarinetto e pianoforte (1996)
Nikolai Roslavetz Trio n. 3 per violino, violoncello e pianoforte (1925)
Nikolai Kapustin Allegro for piano, violin and cello op.155 (2014)
Arthur Lourié Forme en l’air (a Pablo Picasso) per pianoforte (1915)
allievo compositore (Conservatorio di Leopoli)
allievo compositore (Conservatorio di Odessa)
allievo compositore (Conservatorio di Kiev)
La formazione di nuovi interpreti è una delle attività a cui l’ensemble FontanaMIX tiene di più sin dalla sua formazione. Tra il 2004 e il 2010 l’ensemble è stato in residenza presso l’Università di Bologna creando un progetto condiviso con il Dipartimento Musica e Spettacolo per il quale, tra le varie attività laboratoriali, erano previsti programmi formativi per giovani musicisti sotto i 30 anni.
Una formazione strumentale composta da cinque giovani musicisti under 30 (flauto, clarinetto, violino, violoncello e pianoforte) scelti fra i vincitori delle ultime edizioni del “Premio Alberghini”, sotto la guida e il tutoraggio dei musicisti del FontanaMIXensemble eseguirà nuove opere da camera di giovanissimi compositori ucraini e altri brani dei repertori moderni e contemporanei. La collaborazione al progetto “Primo Vere” con le Scuole di composizione dei Conservatori di Kiev, Odessa e Leopoli è una delle espressioni di solidarietà e sostegno verso la profonda cultura musicale ucraina e delle attività rivolte alla creatività musicale.
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(Friday) 20:30(GMT+02:00)
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Ex Chiesa di San Mattia
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incontro con Marcello Panni
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incontro con Marcello Panni
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(Monday) 18:00(GMT+02:00)
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Cristina Zavalloni voce Jacopo Facchini controtenore FontanaMIX ensemble Francesco La Licata direttore Marcello Panni curatore versione ritmica in italiano del Pierrot e mise en espace musiche di George Crumb / Olga Neuwirth / Arnold
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Cristina Zavalloni voce
Jacopo Facchini controtenore
FontanaMIX ensemble
Francesco La Licata direttore
Marcello Panni curatore versione ritmica in italiano del Pierrot e mise en espace
musiche di George Crumb / Olga Neuwirth / Arnold Schoenberg
in collaborazione con la Scuola di Teatro di Bologna “Alessandra Galante Garrone”
George Crumb Ghost-Nocturne for the Druids of Stonehenge per pianoforte dal “Makrokosmos” Volume II, 5 (1973)
Olga Neuwirth Tintarella di luna (2005-2013) cold song per controtenore e pianoforte
Arnold Schoenberg Pierrot Lunaire op. 21
ventuno poesie da Albert Giraud per voce e strumenti
versione in italiano di Marcello Panni
prima esecuzione assoluta
I compositori come Schoenberg e Stravinskij, lo sappiamo da lettere e testimonianze, esigevano che le loro opere teatrali fossero tradotte nella lingua degli ascoltatori, pensando che la comprensione delle parole fosse importante quanto le note. Il Pierrot Lunaire, scritto per un’attrice di cabaret berlinese, come tutti sanno, ha l’intenzione evidente di divertire il pubblico con i suoi versi bizzarri e grotteschi. Nella partitura sono riportate le indicazioni precise di Schoenberg per l’interpretazione, che “in ogni caso non deve mai ricordare il canto” né “il parlato realistico e naturalistico”, ma integrarsi con la musica strumentale. La traduzione ritmica in italiano è un compito arduo, ma ho cercato di seguire queste indicazioni non alterando in alcun modo il ritmo, e conciliando la comprensibilità con la ricercatezza delle immagini simboliste dell’originale, per trasmettere quell’ironia sottile del Pierrot che va perduta per l’ascoltatore italiano, se recitato in tedesco. Le ventuno poesie, diverse ognuna per carattere e spirito, diventano così altrettanti spunti per quadretti teatrali, da realizzare in parallelo anche visivamente, nello spirito di un moderno cabaret. Si può immaginare che l’idea del Pierrot affidato a un’attrice e non a una cantante nasca proprio dall’esigenza di AS di trasmettere un testo interamente comprensibile, come a teatro e come invece non succede spesso in un’opera lirica, dove i cantanti al di fuori dei recitativi tendono a storpiare le parole secondo le esigenze delle loro preziosissime ugole.
Ho diretto più volte il Pierrot Lunaire, e la prima volta a Milano ai Pomeriggi Musicali con Cathy Berberian nel 1970, fu in una traduzione inglese! Cathy sosteneva che quella traduzione fosse di Schönberg stesso, fatta per la prima in California, durante l’esilio americano. Un’altra volta l’ho diretto in italiano nella traduzione di Lele d’Amico e altri, che però non mi sembrò mai convincente. Le lunghe sere passate a casa durante il periodo del Covid mi hanno fatto venire di una nuova traduzione che tenesse conto dello spirito grottesco dell’originale, a sua volta una traduzione del francese. Sappiamo da Milhaud, direttore della prima in francese a Parigi dopo la Grande guerra, che In casa di Alma Mahler nel 1922 si tenne un confronto tra la versione francese diretta da Milhaud con Marya Freund e quella tedesca diretta da Schönberg con Erika Wagner e lo stesso Steuermann al pianoforte con dibattito a seguire tra loro. Serata memorabile!
Marcello Panni
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(Monday) 20:30(GMT+02:00)
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october
06oct18:00Concerto finale del Composers/Conductors Workshop
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Concerto finale del Composers/Conductors Workshop FontanaMIX ensemble Direttori / Compositori selezionati
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Concerto finale del Composers/Conductors Workshop
FontanaMIX ensemble
Direttori / Compositori selezionati
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(Sunday) 18:00(GMT+02:00)
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FontanaMIX ensemble Francesco La Licata direttore Nicola Evangelisti regia del suono musiche di Sylvano Bussotti / Nicola Evangelisti / Thuridur Jonsdóttir / Fausto Romitelli Thuridur Jonsdóttir nuova composizione prima esecuzione assoluta Sylvano Bussotti Fragmentations pour
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FontanaMIX ensemble
Francesco La Licata direttore
Nicola Evangelisti regia del suono
musiche di Sylvano Bussotti / Nicola Evangelisti / Thuridur Jonsdóttir / Fausto Romitelli
Thuridur Jonsdóttir nuova composizione
prima esecuzione assoluta
Sylvano Bussotti Fragmentations pour un joueur de harpes
Nicola Evangelisti nuova composizione
prima esecuzione assoluta
Fausto Romitelli Professor Bad Trip: lesson I per ensemble ed elettronica (1998)
Agli esordi della sua attività ventennale il FontanaMIXensemble ha avuto il privilegio di collaborare con Fausto Romitelli, una vera meteora del panorama musicale contemporaneo. Un musicista outsider, la cui musica, pur avendo avuto ricevuto sicuramente influenze dallo “spettralismo” francese di Tristan Murail e Gérard Grisey, non ha precursori né epigoni: colpisce per la folgorante energia e per essere capace di catturare in modo originale fasce molto eterogenee di ascoltatori, dai cultori di musica contemporanea colta agli appassionati del rock progressivo.
Ogni brano è per il fruitore un viaggio in un mondo sonoro complesso ma profondamente seducente per la sua forza espressiva e comunicativa. Il ciclo dei 3 brani da camera Professor Bad Trip rappresenta forse il culmine della sua purtroppo breve attività compositiva. FontanaMIX dedica questo programma a Fausto Romitelli eseguendo Professor Bad Trip: lesson 1, brano che qui fa da punto di riferimento per le nuove creazioni di Nicola Evangelisti e della compositrice islandese Thuridur Jonsdóttir. Per il suo carattere visionario fa poi pendant la stravagante partitura di Sylvano Bussotti Fragmentations pour un joueur de harpes, un lavoro del 1962 che fu poi trasformato in azione coreografica da Ugo Dell’Ara che su questa partitura difficilissima materializzò, attraverso i movimenti ed i passi di due ballerini, le due arpe che l’interprete suonava contemporaneamente.
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(Sunday) 20:30(GMT+02:00)
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10oct20:30ENSEMBLE VORTEX GINEVRA
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Benoît Moreau viola Aurelien Ferrete violoncello Arturo Corrales chitarra elettrica e electronica musiche di Carlo Ciceri / Arturo Corrales / Anna Korsun / Daniel Zea Anna Korsun Sottilissime per trio d’archi Carlo Ciceri Cruda
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Benoît Moreau viola Aurelien Ferrete violoncello
Arturo Corrales chitarra elettrica e electronica
musiche di Carlo Ciceri / Arturo Corrales / Anna Korsun / Daniel Zea
Anna Korsun Sottilissime per trio d’archi
Carlo Ciceri Cruda per trio d’archi ed elettronica
Arturo Corrales Beyond (Estudio 1) / Bend (Estudio 3) / Swell (Estudio 4)
Estudios para guitarra eléctrica versione per chitarra elettrica e archi (2022)
Daniel Zea Pajarito azul per viola ed elettronica
L’Ensemble Vortex di Ginevra intraprende un viaggio in Italia per incontrare due importanti
ensemble della scena contemporanea, FontanaMIX di Bologna e Icarus vs. Muzak di Reggio Emilia, con l’intento di condividere alcuni dei loro amati pezzi per trio d’archi, con e senza elettronica; troverà ampio spazio anche il suono della chitarra elettrica. Il repertorio presentato in questo soggiorno italiano comprende brani di Daniel Zea e Arturo Corrales, due compositori fondatori dell’Ensemble Vortex, accanto a opere dell’amico Carlo Ciceri, di cui piangiamo la prematura scomparsa, e di Anna Korsun, giovane e già affermata compositrice ucraina. Spaziando dall’intimo pianissimo di alcuni pezzi alla fragorosa potenza di altri, la musica trasuda quell’energia sonora che contraddistingue l’Ensemble Vortex e la sua estetica, riuscendo a catturare il pubblico ad ogni esibizione.
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(Thursday) 20:30(GMT+02:00)
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15oct20:30UMANO, TROPPO UMANO 1
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un nuovo modo di fare musica Roberto Prosseda & Teo Tronico musiche di Matteo Cenerini / Antonio Macaretti / Davide Spina
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un nuovo modo di fare musica
Roberto Prosseda & Teo Tronico
musiche di Matteo Cenerini / Antonio Macaretti / Davide Spina
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(Tuesday) 20:30(GMT+02:00)
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16oct20:30UMANO, TROPPO UMANO 2
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un nuovo modo di fare musica Alex Braga performer / Valentino Corvino violino Douglas Hofstadter negli anni ’70, con il suo famoso Gödel, Escher, Bach si chiedeva in che modo l’intelligenza e la
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un nuovo modo di fare musica
Alex Braga performer / Valentino Corvino violino
Douglas Hofstadter negli anni ’70, con il suo famoso Gödel, Escher, Bach si chiedeva in che modo l’intelligenza e la consapevolezza di sé avrebbero potuto prima o poi essere incarnate dai computer. Non è difatti un caso che Hofstadter nel suo libro abbia preso proprio a modello di reti neurali l’Offerta musicale di Bach, considerata uno dei vertici più alti mai raggiunti nella storia della musica. Il Kantor di Lipsia può essere considerato il primo vero uomo di calcolo, dotato di caratteristiche mnemoniche e di elaborazione (Hardware e Software) musicale che oggi sono andate sostanzialmente perse. È come se la sua capacità di concepire capolavori “di calcolo” come l’Arte della fuga o L’Offerta musicale fosse stata via via sempre più delegata, fino a diventare una facoltà “esternalizzata” dell’uomo. Vista con i nostri occhi contemporanei, la sua capacità di produrre, ricordare e persino dettare i contrappunti ha dell’incredibile, del sovrumano. Ma la tecnologia è entrata ormai a pieno diritto nell’assistenza della ricerca musicale della creatività. La domanda che dobbiamo farci non è se le macchine diventeranno strumenti creativi intelligenti, perché già lo sono. Il problema è se l’uomo rimarrà un soggetto creativo. E siccome il progresso non lo fermeremo, occorre saperlo assecondare. Persino la stessa Intelligenza Artificiale, consultata per gioco sottoponendole un quesito sul futuro della creatività umana, ha risposto che “le macchine possono essere uno strumento per stimolare la creatività, ma che l’ingegno umano rimane insostituibile”, dimostrandosi dunque collaborativa, non competitiva. Ogni intervento della tecnologia nel pensiero musicale può aprire almeno due strade: una per un accesso facile e superficiale, per fare meno fatica nei processi di scrittura musicale e un’altra realmente interattiva. Certo è che oggi, purtroppo, usiamo sempre meno l’arte della memoria, che stiamo perdendo progressivamente. Il tema semmai va affrontato sul diritto d’autore: chi è il vero autore se è stata una macchina ad aver prodotto i calcoli che hanno dato un certo prodotto musicale? La risposta passa anche dall’editoria musicale, che in questo contesto sembra muoversi in maniera obsoleta, non considerando che sempre più spesso la musica è figlia di un team collettivo e multimediale, in cui l’esecutore talvolta va equiparato all’autore. È proprio su questi quesiti che il progetto “Umano, troppo Umano”, in due giornate consecutive, vuole offrire due risposte e due diversi modi di fare musica con gli algoritmi: il 15 ottobre quello del curioso duo tra il pianista Roberto Prosseda con il suo robot TeoTronico (dotato di 53 dita) per il quale tre giovani compositori Matteo Cenerini, Antonio Macaretti e Davide Spina esperimentano nuove relazioni sonore fra l’interpretazione umana e quella robotica; il 16 ottobre quello dell’artista e performer Alex Braga che insieme al violinista Valentino Corvino è capace di esplorare nuovi territori sonori esaltando il talento umano con l’AI.
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(Wednesday) 20:30(GMT+02:00)
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